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giovedì 20 dicembre 2012

HIROMI UEHARA - Place To Be


Un posto che sia. Un posto dove essere. Un posto che deve essere. Qui.
Oggi parto come tante volte in questi anni. Già 7 inverni.
Scendo per Natale. Torno nella mia famiglia. Place to be.
Spero di rivedere tutti gli amici più cari.
Tutti posti che sono. Nel mio cuore.


venerdì 30 novembre 2012

Bernard Herrmann - Vertigo (theme)

Quando un giorno non parte bene, si può sempre rimediare in corso d'opera: stamattina, dopo vari intoppi di tipo telematico, decido di radermi ascoltando un po' di musica classica per rilassarmi... mentre sto riflettendo sul fatto che rivedrei volentieri il film muto "The Artist" e che dovrei cercare anche il suo omonimo d'animazione, uscito quasi in contemporanea ma con tutt'altra storia e per la mano dell'autore di "Appuntamento a Belleville", la stazione in streaming - che propone anche musiche tratte da celebri film - passa il love theme di "Vertigo" ("La donna che visse due volte"), capolavoro assoluto e, personalmente, forse il miglior film di zio Hitch. 
E la mia empatia con la vita, colpisce ancora. Quel sesto senso, come un pre-sentimento, che ti fa ricordare o venire in mente qualcosa poco prima che questa accada, compaia, si manifesti. 
Così non posso fare a meno di ricordare quando vidi The Artist al cinema e rimasi colpito da una delle ultime scene, la più drammatica, e riconobbi immediatamente quello stesso tema d'amore, intenso e struggente, che porta impresso il tocco musicale di Bernard Hermann. Era solo un'impressione, al momento, non ne ero completamente sicuro; ma oggi spulciando qua e là, ho avuto conferma che ciò che rende un'autore e la sua musica inconfondibili, è il modo in cui essi suonano le corde della tua anima.

Qui vi ripropongo entrambi i temi, anche quello d'apertura, bellissimo e inquietante, che fa venire la pelle d'oca, come di solito accade, per varie ragioni, in ogni film di Hitchcock. 




martedì 20 novembre 2012

"Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti."

(Gilbert Keith Chesterton)

giovedì 18 ottobre 2012

Take it easy!

Stai sereno. Prendila leggera.
Intrinsecamente non un monito o un comandamento, che di per sé son cose pesanti ma, piuttosto, un buon consiglio da amico. Prendila leggera questa vita, che in fondo, a ben guardare, l'unica cosa che ti chiede è di essere vissuta appieno, senza trascurarla, senza svalutarla o darla mai per scontata. Prendila e vivila, ma non farne un dramma, non impelagarti in pensieri contorti. Non farla più grande di quel che è, ma non dimenticare che spesso "piccolo" non è "insignificante" ma "prezioso"!
Così vivi la tua esistenza in mezzo a quella di tante altre persone, senza pensare che sia inutile o dimenticabile, ma tenendo presente quanto sia preziosa. Solo quando riesci a capire quanto è preziosa la tua vita, per quanto modesta possa essere, ti puoi rendere conto di quanto siano preziose anche le vite degli altri, di tutti e di ciascuno.
Accetta le cose, anche quelle che ti fanno male, anche quelle che ti fanno piangere. Se capitano a te, ci deve essere una lezione da imparare che ti renderà più forte, che ti farà del bene "più avanti" nella tua esistenza. Perciò non imprecare come se la sofferenza fosse una maledizione che il destino ha riservato solo a te, ricorda che in buona parte sei artefice di quel destino e ricorda, soprattutto, che c'è tanta gente che soffre molto più di te!
Allora, ricorda che puoi non avere l'uso delle gambe e in ogni caso riuscire a danzare come un angelo, e «balla, balla! Altrimenti sei... siamo perduti!».
Cammina lieve su questa terra, come se non ci fosse niente che ti può ferire... passeggia a piedi nudi su prati verdi colmi di rugiada e senti il peso del tuo passo e quello del mondo, e l'equilibrio che si crea fra di essi. Pensa sempre alla gravità, al fatto che non solo il mondo attrae e sposta te con la sua massa, ma anche tu attrai il mondo e lo sposti, magari anche solo di un infinitesimo, impercettibilmente, con il tuo corpo. Anche solo con il peso del tuo corpo cambi l'assetto del mondo, perciò prendilo alla leggera! Cogli il mondo! Cerca di farlo volare e tenerlo sos-peso, leggero, come fa il giocoliere da strada; e vai per le strade del mondo a giocare!
Fai che il tuo cuore sia gravido di sentimenti, pesa la gravità delle tue azioni, ma non rendere gravoso il tuo operare o quello di chi ti è vicino.
E pensa sempre a cosa puoi fare con tutta la bellezza meravigliosa della tua anima.
Om Shanti, Love & Peace

mercoledì 17 ottobre 2012

Rjd2 - Work it out (with Bill Shannon)




Era da tempo che non rivedevo questo video. Stasera spulciavo tra i file musicali del mio hard disk esterno ed è riapparsa questa traccia eccezionale, che però sarebbe semplicemente orecchiabile, se a coreografia non ci fosse questo balletto emozionante di Bill Shannon... 
Azzerando il concetto stesso di disabilità, ci ricorda cosa possiamo fare col nostro corpo: come possiamo superare ogni limite, quando esso si fonde con la parte più profonda della nostra anima!
C'è molto più di quanto sto ricercando dentro me stesso!
Spero un giorno di avvicinarmi anche solo lontanamente a tanta grazia!
Enjoy it!


giovedì 11 ottobre 2012

Spartacus - Love Theme



"I wanna know all about you... every line, every curve. I wanna know every part of you, every beat of your heart."


mercoledì 3 ottobre 2012

Anniversari #2

3 Ottobre 2011

«Destino beffardo. 
21 anni dalla riunificazione della Germania. 1 anno dalla partenza di M e R.
Oggi mi va di camminare: so che se resto a casa continuerò ad aggiornare pagine in internet in attesa di una lettera o di un messaggio che non arriveranno.
Non mi va di radermi e non lo faccio. Poco importa: oggi non vedrò nessuno, percorrerò sentieri e strade che io solo amo e dove al più incrocerò qualche anziano a passeggio.
Certo è lunedì, ma un giorno di festa non fa distinzioni: quando esco al mattino non c'è nessuno per strada, devo arrivare ed addentrarmi sino al parco per incrociare la prima persona che porta a spasso il cane...»

3 Ottobre 2012

Non è cambiato nulla e sono cambiate diverse cose. 2 anni senza di voi. Senza il mio migliore amico a Berlino e la ragazza dopo la quale non potrò mai più innamorarmi. 2 anni e non vi vedo più, non vi sento quasi più. Non so come state, come sono le vostre vite. Se almeno voi avete trovato qualcuno da amare.
E stavolta, per l'anniversario, mi ritrovo a guardare il fiume dal giardino del castello di Köpenick - fino a qui mi avete spinto! - quando manca poco alle cinque, e voi allora partiste alla volta di Vienna, in auto, da casa mia, portandovi via qualcosa di me che non ho mai più ritrovato.
Da allora non è stata più la stessa cosa, la vita non è stata più così divertente o appassionante: ci sono stati giorni terribili e giorni buoni ma, nel migliore dei casi, mi sono sentito come una risata senza gioia. Non mi sono più ubriacato. Non ho fatto più mattina con gli amici. Ho preso ad uscire sempre meno.
Il 2011 è stato un anno orribile, senza interessi né voglia di redimermi. 
Nel 2012 ho cominciato a risalire la china, ma spesso chi mi sta intorno sembra più una zavorra che un aiuto.
Mi manca qualcuno che mi conosca davvero e mi faccia da alter-ego, da specchio in cui riflettermi e riflettere, una pietra di paragone per capire dove sto sbagliando; e mi manca tutta la grazia e la dolcezza e quella bellezza dimessa, quelle calze buffe colorate, quel mettersi qualcosa di viola e quei profondi occhi nocciola in un ovale perfetto, e poter credere che non ci sia niente di più bello che passare la vita accanto a quegli occhi e sentire ancora la voglia di piangere di fronte all'ineluttabile, sapendo che questo non accadrà mai.
Ma quest'anno c'è qualcosa di diverso. Quest'anno ho una risorsa. Ora chiudo gli occhi, respiro, rimango sereno, penso a tutto quello che di bello c'è stato tra noi e, ovunque voi siate, manderò il mio bene a proteggervi. Per sempre.
Ecco: sono le cinque. Ora è il momento di iniziare.


martedì 25 settembre 2012

«La vita è come un'eco: se non ti piace quello che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che invii.»

James Joyce

Kaos One - Karma - Algoritmi

Buffo come un uomo di lettere in preda ad un attacco di insonnia calcoli algoritmi; li calcolo o li sogno? Sogno o son desto? «Abbiamo un'equazione: va risolta e poi torniamo!». Buonanotte pargoli! ;-)


lunedì 24 settembre 2012

Chiedendomi infine se quel sussulto del mio animo non fosse che l'increspatura delle onde dovuta ad un sasso gettato su di un lago troppo calmo, come un bacio desiderato da un uomo troppo solo.

martedì 18 settembre 2012

Anniversari #1

Questo mese, come dicevo giorni fa, è carico di ricordi, di significati che, un po' per sentimentalismo un po' per masochistica scelta, ho deciso di rendere anniversari. Perché gli anniversari vanno celebrati, senza essere troppo cerebrali; vanno festeggiati per ricordare a sé stessi che si è ancora qui e abbiamo imparato la lezione. 
Così oggi festeggio un anno senza sigarette. Un anno che ricorderò per tanti momenti buoni e meno buoni, per alcune scelte sbagliate e altre giuste e, fra queste, la scelta di avere più cura di me, in un momento in cui non mi amavo particolarmente.
Un anno fa, smisi di fumare perché, dopo tre giorni di virus intestinale, volevo solo aspettare il fine settimana successivo per comprare una nuova confezione di tabacco e poi mi dissi: "Dai, vedi se sei capace di resistere. Vedi se sei in grado di fare qualcosa di buono quest'anno!".
Il 2011 è un anno che ricorderò sempre con un certo imbarazzo, soprattutto per il modo in cui ho trattato persone a me vicine in quel momento, che avevano l'unica colpa di non essere quelle che avrei voluto io, partite un anno prima. Stavo male e sono stato ingiusto, "rielaboravo il lutto" in modo infantile, ferendo chi cercava di aiutarmi.
Poi sono riuscito a fare una cosa buona, finire qualcosa iniziato quasi due anni prima, il master in didattica, ed ho conosciuto A., che mi ha ridato fiducia nelle persone e che, un giorno in cui litigammo per il mio solito modo di fare scontroso - e vi assicuro che per indisporla ce ne vuole -, mi disse: "E allora vivi nel dolore e nella rabbia, ma almeno usala per fare qualcosa di buono!".
Da allora rinsavii. Tornai in me, non smisi di essere un orso, ma smisi di tirare zampate a chi cercava di avvicinarsi per aiutarmi... e smisi anche di fumare: la seconda cosa buona del 2011. Sono contento che sia stata fatta allora, è come un monito a non ricadere nel baratro; non solo delle sigarette - non ne fumavo più di 4-5 al giorno già da tempo - quanto in quello dell'amarezza e dell'autocommiserazione... è come una pietra miliare lungo un punto umido e tetro del mio cammino, che però rinfranca perché so d'essere andato avanti, so d'esserne uscito.
Dedico questo anniversario a mio zio Vinicio - lo "zio Barba", un giorno vi racconterò di lui - scomparso tanti anni fa; e a mio cugino Stefano mancato quest'anno ancora troppo giovane tanto che, per rammentarmi quanto è bella la vita, mi ha fatto lo scherzo, come quando eravamo bambini e lui - o ero io? - aveva quella bellissima maglietta con il volto di Sandokan, e se n'è andato tre giorni prima del mio compleanno, così dovrò ricordarmi sempre di viverla tutta anche per lui.

sabato 15 settembre 2012

Il mese difficile

Con la migliore faccia che ho a settembre, due anni dopo.
Settembre per me è intenso: ricordi pesano sul cuore. Partenze. Amicizie. Amori.
Poi la fine dell'estate. Anche quando l'estate non sembra essere mai arrivata. Troppi pensieri che ingialliscono come le foglie all'inizio d'autunno, e solo attendendo la fine di questo mio rimuginare, quando tutto sarà dipinto d'oro e di rosso come nel fitto fogliame degli alberi, forse troverò il senso di questi due anni passati a leccarmi le ferite. 
Frattanto credo che - paradossalmente o coerentemente, non so più - scriverò più del solito - ci vuol poco, del resto - e vi racconterò un paio di aneddoti, che avevo in serbo proprio per un mese difficile come questo.

domenica 8 luglio 2012

Sting - Spread A Little Happiness

Anche questo pezzo è una di quelle che cercavo da una vita: Sting che canta una canzoncina in un film strampalato! Adorabile!! ^_^

giovedì 21 giugno 2012

Warren Zevon - Werewolves Of London

Una canzone che ho sempre adorato e di cui ho scoperto titolo e autore meno di dieci minuti fa, grazie a LifeGate Radio! P.S: Sì, devo essere vecchio per ricordarmi questa! ;-p

lunedì 4 giugno 2012

Keith Jarrett - The Köln Concert: Part I



Roma, cucina di Sandra e Marcello. 22°, cielo coperto. Pensieri e ricordi che viaggiano veloci e si confondono, coi mille paesaggi ed edifici visti fino ad ora, con le mille cose vissute insieme e non, come in un viaggio in vespa, col vento sul viso, correndo forte per non sentire il magone, come se potessimo anche noi rendere omaggio alla vita polverosa cantata da un poeta.

martedì 29 maggio 2012

Qualcosa da ricordare

«La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati.
La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura.
È la nostra luce, non la nostra oscurità che ci spaventa.
Noi chiediamo a noi stessi "chi sono io per avere talento, per essere brillante, favoloso, magnifico?". 
In realtà, chi siamo noi per non esserlo?
Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo. Non c'è nulla di illuminante nel rinchiudersi in se stessi, così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure.
Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c'è dentro di noi. 
Non è solo in alcuni di noi, è in tutti noi!
Se noi lasciamo la nostra luce splendere, inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso.
Appena ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.»

Nelson Mandela, 1994, Discorso inaugurale

martedì 15 maggio 2012

Di solito vedo aurore


Stamattina ho fatto un po' di meditazione.
Già dire «un po'» fa «un po'» ridere... ma, essendo la prima volta a casa, ci sta che sia riuscita in una forma embrionale... come ogni cosa, vivente e non, ha bisogno di una sua crescita e di pazienza perché si realizzi appieno.
Comunque, per raccontarvela, ho fatto un breve riscaldamento, ho intonato - sottovoce perché alle nove ancora dormivano - 3 Om e 3 Shanti, mi sono rilassato, concentrato, ho recitato il mio mantra per tre volte, focalizzato sul sole che emano all'altezza del cuore - che ad un certo punto entrava ed usciva da quel piccolo foro al centro di me in sintonia col mio respiro - e liberato la mente. 
Di solito vedo aurore. Anche domenica mi è successo. :)
Nel senso che, ad occhi chiusi, vedo come un muro di luce giallo-ocra con dei barbagli di un più intenso arancione, o un muro di luce nera, in notturno, con barbagli grigi. Il muro non mi costringe, tiene fuori i pensieri che si affollano ma non passano, non disturbano e, in questo qui e ora in cui mi immergo, non hanno voce. Non c'è rilevanza se non il mio sé, sono calmo, sono in me, sono io.
Aldilà di quelle mura, ho visto qualcosa di nuovo, non un pensiero sfuggito da una fenditoia, su cui finire con l'indugiare, forse piuttosto il barlume di un'idea creatasi da sé, una visione. Breve e intensa, durata pochi istanti, il tempo di un respiro, il tempo di un Om, credo si possa dire, eppure nitida e luminosa.
Vorrei descrivervi questa visione in modo particolareggiato - potrei farlo - ma c'è qualcosa di privato, di molto intimo che devo ancora elaborare, come una prospettiva molto più ampia sulla quale mi devo ancora affacciare; allora siate pazienti amici miei. Vi basti sapere che eravate tutti con me. E stavamo tutti bene. Stavamo tutti davvero bene.

sabato 28 aprile 2012

Do filme PINA, O Leãozinho, de Caetano Veloso

Posto questo video per ricordarmi quanto in questa vita sia importante danzare... anche per ritornare, un giorno, ad essere una stella... ;-)

«Tanzt, tanzt... sonst wir sind verloren» Pina Bausch

lunedì 16 aprile 2012

Ciao, Vik!

«Restiamo umani», credo sia una delle richieste più belle di sempre!
Ogni giorno cerco di rispondere a quella domanda accalorata,
difficile quanto una pretesa.
Ogni giorno vedo intorno a me piccoli casi di disumanità,
e abito nella più attrattiva capitale del vecchio impero,
a malapena toccato dai problemi che ha causato sfruttando
il resto del mondo come colonie sottomesse.
Laggiù, dove la povertà, la fame, la sofferenza 
sono fatte di una realtà a me quasi sconosciuta,
 ma, credo, sicuramente più vera di questo benessere ovattato,
uomini come Vittorio Arrigoni hanno vissuto per riportare a verità
un imperativo - questo sì categorico - di civiltà e rispetto,
ma soprattutto di amore e fratellanza.
Ed è con l'amore che si porterebbe ad un fratello
che da allora molti di noi, pur non avendolo conosciuto
o non avendone sentito parlare mai prima del suo assassinio,
si rivolgono a lui come ad un amico che ha lottato,
per noi e al posto nostro, per tener fede a quel comandamento:
«Ciao Vik, io resto umano! Te lo prometto!»

lunedì 26 marzo 2012

In the Görlitzer Park

"Hey, amigo! Hey, my friend! Hallo mein Freund! Grass? Skunk? Hashish?".
"No, nein, vielen Dank! Thanks, my friends, I don't need drugs...
I don't need smoke, alcohol, or joints of grass...
I'm just already happy! I know, it's unbelievable... but, it's true!"

domenica 25 marzo 2012



La vita non si racconta, la vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata.
(Antonio Tabucchi, Pisa, 24 settembre 1943 - Lisbona, 25 marzo 2012)

lunedì 19 marzo 2012

Father and son


Dedicato a mio padre, che mi ha dato tutto, ed ha cercato di fare di me un uomo giusto;
che mi ha sempre ascoltato; che mi ha sempre spiegato e raccontato e, quando non ha potuto,
che mi è comunque sempre stato vicino, anche con i suoi silenzi.
E continua a farlo, anche ora che sono distante da casa e lui e mia madre mi mancano sempre.

sabato 18 febbraio 2012

‎"La cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande" (H. G. Gadamer)

lunedì 13 febbraio 2012

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. 
Fallisci ancora. Fallisci meglio. (Samuel Beckett)

giovedì 5 gennaio 2012

La bellezza - I Cento Passi


La bellezza salverà il mondo (Fedor Dostoevskij)

Lo stupido sono io

Primi giorni uggiosi del nuovo anno a Berlino.
Noia. Tanta noia. "Apatico" non rende che eufemisticamente l'idea del mio distacco dal mondo, perlomeno da questo mondo. Rifuggo una realtà imbarazzante per quanto è scontata, banale e prevedibile. Intorno sempre i soliti, nessun imput: mai un museo, un cinema, un teatro... e andarci da solo sarebbe così deprimente: vedo l'immagine di un pingue signore di mezza età appassito e un po' laccato, che si siede in disparte e ammira addolorato col peso dei ricordi di una vita... morte a Venezia di Mann praticamente...
Perché non si riesce mai a fare assieme qualcosa di intelligente?
Sì e no, di solito, si imbastisce una cena, si guarda una carrellata di video buffi e scemi, si parla di cose come buoni sconto per la sauna e dove andare a ballare il venerdì piuttosto che il sabato... la portata delle notizie che ci si scambia - riportate dai siti web dove si ha la propria e.mail - va aldilà della morte intellettuale... vado a letto all'una, ma il cervello è a dormire dall'ora di cena...
Il giorno è scandito da traduzioni, così tediose che quasi rimpiango il sussidio e gli impieghi a perdere del job center, interrotte da stratagemmi per straviarsi come il secondo caffè, i piatti rimasti da lavare, guardare in streaming un telefilm, farsi da mangiare, farsi una spremuta, farsi una sega... per quando viene sera mi sono già scavato la fossa...
Ogni tanto ho i cinque minuti in cui mi cambio ed esco e vado a fare una passeggiata per non impazzire; sembra un "Ivan il matto" in "Caccia a Ottobre Rosso", per capirci: di punto in bianco scappo fuori per un'ora di sole come un bambino che corre a giocare anche se non ha finito i compiti. Cerco di girare per angoli di quartieri limitrofi a Kreuzberg che ancora non conosco, come un cercatore o un rabdomante, che batta una nuova via per una vena d'oro o una sorgente. Ma spesso torno a casa senza una (ri)soluzione, a mani vuote o, meglio, con la testa piena dei pensieri che porto a spasso e che seguono fedeli il loro padrone, abbaiando e guaendo mezzo pomeriggio più tardi, solo più affamati mentre io dovrei concentrarmi per finire i miei "esercizi di tedesco".

Poi la gente che ti chiede stupita: "ma non sei felice a Berlino?", e loro non hanno colpa, sono solo ingenui. "La colpa è mia, solo mia. È tutta colpa mia" (cit.).
Lo stupido sono io.