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lunedì 18 gennaio 2010

Tutto sommato una buona vita...

Studiare... studiare ancora. Trentacinque anni e ritrovarsi ancora all'ultimo giorno, all'ultimo momento per consegnare un compito. Che pagliaccio! E starsene così, con le gambe distese sul sofà, ascoltando il Sun Bear Concert in Tokio di Keith Jarrett, mentre sessanta pagine ripetitive di disquisizioni sulla didattica della lingua esigono un sunto di sole venti righe entro mezzanotte... e dopo mezzanotte, comunque vada, a prescindere dal risultato (senz'altro a prescindere dal voto, di cui non mi importa più molto dall'aprile del '99) quel sentirsi più leggero; e poi subito a letto, per un sonno a volte pesante, spesso ristoratore ma sempre troppo breve. Perché la sveglia è alle sei, così da essere per le otto di mattina dall'altra parte di Berlino, in un quartiere "bene", alla prima ora di italiano di una scuola superiore... non lo insegno ancora. Per ora osservo e prendo appunti. Fa tutto parte del gioco: Il gioco di imparare!

Ma ora penso a me seduto qui così, al caldo, nella mia bella stanza, tra luci soffuse, con la fortuna di potermi permettere ancora di studiare e farmi accarezzare l'anima da delle note pure, mentre cerco di significare e dire qualcosa.
Sì, tutto sommato una buona vita.

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