Rieccomi a voi ragazzi, andando a rispolverare le prime puntate di Bachi on Radio (ogni mercoledì sera alle 21.00 qui su www.ustream.tv/channel/radiobachi), ho scovato il mio primo umile contributo alla rubrica Bacomics, dove mi sono ritrovato, con la voce rotta dall'emozione, a parlare per la prima alla radio, tutto grazie a quel vecchio pirata di Jolly Reins!
Potete ascoltare il podcast di questa puntata a questo link
Qui di seguito, invece, potete leggere l'estratto:
«Benvenuti cari amici
ascoltatori di RadioBachi,
qui è Vas One Man Band
che vi parla dalla fredda Berlino e che da questa seconda puntata
avrà il piacere di condurvi nello stupefacente mondo narrativo dei
fumetti.
La rubrica BacComics
prosegue, questa sera, cantandovi le gesta di Jack Kirby, uno degli
indiscussi padri fondatori del fumetto moderno, ribattezzato dai suoi
stessi colleghi “The King”, il re.
Quando Jacob Kurtzberg,
classe 1917, figlio di immigrati austriaci, dopo un'infanzia da
“ghetto kid” nel Lower East Side di New York, inizia a lavorare
come freelance a metà degli anni '30, non ha ancora assunto lo
pseudonimo con cui sarà ricordato da chiunque nell'ambiente, ma
vanta già numerose collaborazioni tra cui una con Will Eisner, di
cui Jolly Rains ci parlava nella scorsa puntata, e anche un lavoro di
“intercalatore”, cioè di disegnatore dei fotogrammi intermedi
dei cartoni animati di Braccio di Ferro e Betty Boop presso gli studi
dei fratelli Fleischer.
È nel 1941, però, dando
inizio con lo sceneggiatore Joe Simon alla più fruttuosa
collaborazione artistica dell'età d'oro dei fumetti americani, che
per la Timely Comics, la futura Marvel, crea il personaggio di
Capitan America, il primo dei tanti supereroi dei fumetti di cui
potrà vantare la paternità.
Dopo 10 numeri il duo
passa alla grande rivale DC Comics (La casa editrice di Superman e
Batman, per intenderci) e proseguono a sviluppare personaggi e generi
come il poliziesco, l'horror, e il mistery ma anche storie rosa come
Young Romance, fino alla
crisi della metà degli anni 50, che chiude la Golden Age del fumetto
e, di fatto, anche la collaborazione con Simon.
Ma è
proprio grazie a questa crisi che Kirby torna a lavorare per la
Marvel in coppia con un certo Stanley Lieber, ovvero nientemeno che
il futuro Stan Lee, il papà, sceneggiatore e redattore capo della
Marvel stessa. È assieme a lui che, a partire dal 1961 col primo
numero dei Fantastici 4, inizia la Silver Age, l'età d'argento,
creando, invero, tutti i supereroi principali della rinascita del
fumetto americano: oltre ai Fab Four, Kirby e Lee danno vita a Hulk,
Thor, Iron-Man, Silver Surfer, agli X-men originali, ai Vendicatori
con la rinascita - dopo scongelamento dai ghiacci - di Capitan
America, nonché ai più grandi cattivi della storia come il Dottor
Destino e Magneto.
Ma è
soprattutto il tratto energico del disegno, l'espressività dei volti
dei personaggi, la dinamicità degli scontri rappresentata con la sua
produzione sconfinata di tavole e bozzetti, che Kirby reinventa la
stessa idea di narrativa del fumetto.
Quando
nei settanta i rapporti si deteriorano e abbandona la Marvel, Kirby
continuerà poi a produrre opere autoriali di valore indiscusso ma
meno fortunate e al passo coi tempi, fino alla sua scomparsa nel
1994; ma l'impronta data al fumetto negli anni '60, resterà
indelebile a marcare le generazioni future di disegnatori e lettori.»
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