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lunedì 16 aprile 2012

Ciao, Vik!

«Restiamo umani», credo sia una delle richieste più belle di sempre!
Ogni giorno cerco di rispondere a quella domanda accalorata,
difficile quanto una pretesa.
Ogni giorno vedo intorno a me piccoli casi di disumanità,
e abito nella più attrattiva capitale del vecchio impero,
a malapena toccato dai problemi che ha causato sfruttando
il resto del mondo come colonie sottomesse.
Laggiù, dove la povertà, la fame, la sofferenza 
sono fatte di una realtà a me quasi sconosciuta,
 ma, credo, sicuramente più vera di questo benessere ovattato,
uomini come Vittorio Arrigoni hanno vissuto per riportare a verità
un imperativo - questo sì categorico - di civiltà e rispetto,
ma soprattutto di amore e fratellanza.
Ed è con l'amore che si porterebbe ad un fratello
che da allora molti di noi, pur non avendolo conosciuto
o non avendone sentito parlare mai prima del suo assassinio,
si rivolgono a lui come ad un amico che ha lottato,
per noi e al posto nostro, per tener fede a quel comandamento:
«Ciao Vik, io resto umano! Te lo prometto!»

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