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mercoledì 5 marzo 2014

"Noi non siamo più ora la forza che nei giorni lontani muoveva la terra e il cielo: noi siamo ciò che siamo, un'uguale tempra di eroici cuori infiacchiti dal tempo e dal fato, ma forti nella volontà di combattere, cercare, trovare e non cedere mai."
   Alfred Tennyson

martedì 20 novembre 2012

"Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti."

(Gilbert Keith Chesterton)

giovedì 11 ottobre 2012

Spartacus - Love Theme



"I wanna know all about you... every line, every curve. I wanna know every part of you, every beat of your heart."


martedì 25 settembre 2012

«La vita è come un'eco: se non ti piace quello che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che invii.»

James Joyce

Kaos One - Karma - Algoritmi

Buffo come un uomo di lettere in preda ad un attacco di insonnia calcoli algoritmi; li calcolo o li sogno? Sogno o son desto? «Abbiamo un'equazione: va risolta e poi torniamo!». Buonanotte pargoli! ;-)


martedì 29 maggio 2012

Qualcosa da ricordare

«La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati.
La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura.
È la nostra luce, non la nostra oscurità che ci spaventa.
Noi chiediamo a noi stessi "chi sono io per avere talento, per essere brillante, favoloso, magnifico?". 
In realtà, chi siamo noi per non esserlo?
Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo. Non c'è nulla di illuminante nel rinchiudersi in se stessi, così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure.
Noi siamo nati per rendere manifesta la gloria che c'è dentro di noi. 
Non è solo in alcuni di noi, è in tutti noi!
Se noi lasciamo la nostra luce splendere, inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare lo stesso.
Appena ci liberiamo dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.»

Nelson Mandela, 1994, Discorso inaugurale

sabato 28 aprile 2012

Do filme PINA, O Leãozinho, de Caetano Veloso

Posto questo video per ricordarmi quanto in questa vita sia importante danzare... anche per ritornare, un giorno, ad essere una stella... ;-)

«Tanzt, tanzt... sonst wir sind verloren» Pina Bausch

domenica 25 marzo 2012



La vita non si racconta, la vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata.
(Antonio Tabucchi, Pisa, 24 settembre 1943 - Lisbona, 25 marzo 2012)

sabato 18 febbraio 2012

‎"La cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande" (H. G. Gadamer)

lunedì 13 febbraio 2012

Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non discutere. 
Fallisci ancora. Fallisci meglio. (Samuel Beckett)

mercoledì 9 novembre 2011

Freedom is always the freedom of the one who thinks differently (Freiheit ist immer Freiheit der Andersdenkenden)

Freedom only for the supporters of the government, only for the members of a party – however numerous they may be – is no freedom at all. Freedom is always the freedom of the dissenter. Not because of the fanaticism of "justice", but rather because all that is instructive, wholesome, and purifying in political freedom depends on this essential characteristic, and its effects cease to work when "freedom" becomes a privilege.

[Rosa Luxenburg]

martedì 18 ottobre 2011

Alle volte le cose vanno male tutte assieme, ma si possono risolvere giorno per giorno.

Vas "One Man Band"

sabato 17 settembre 2011

"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi Amore, sarei come il bronzo che risuona o il cimbalo che tintinna.

E se anche avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza;se anche possedessi una fede così grande da trasportare le montagne, ma non avessi Amore, io non sarei nulla.

E se anche distribuissi tutti i miei averi ai poveri e offrissi il mio corpo perché fosse bruciato, ma non avessi Amore, niente di tutto ciò mi gioverebbe.

L'Amore è paziente, è benigno; l'Amore non arde di gelosia, non si vanagloria, non s'insuperbisce, non si comporta in maniera sconveniente, non persegue il proprio interesse, non si indigna, non nutre alcun risentimento per il male ricevuto, non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce della verità.Tutto ammette, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L'Amore non avrà mai fine. Invece le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà. Perché la nostra conoscenza è imperfetta, e imperfetto è anche quello che profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, tutto quello che è imperfetto sarà annullato. Quando ero bambino, parlavo da bambino,sentivo da bambino. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera oscura, ma allora vedremo in modo chiaro, faccia a faccia; adesso conosco soltanto in modo imperfetto,allora invece conoscerò come sono conosciuto.

Ora, dunque, rimangono La Fede, la Speranza e l'Amore. Questi tre. Ma quello più importante di tutti è l'Amore."

(San Paolo, Ia Lettera ai Corinzi, cap.13)

martedì 13 settembre 2011

Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, una parola per ferirla, ma poi tutta una vita per dimenticarla!
(Sir Charles Chaplin)

domenica 31 ottobre 2010

"The world moves for love; it kneels before it in awe.
Il mondo è guidato dall'amore; si inchina davanti ad esso ammirato."
(The Village, M. Night Shyamalan)

mercoledì 13 ottobre 2010

Dentro Roma


Faceva un caldo che non era scirocco e non era arsura, ma era soltanto caldo. Era come una mano di colore data sul venticello, sui muri gialletti della borgata, sui prati, sui carretti, sugli autobus coi grappoli agli sportelli. Una mano di colore ch'era tutta l'allegria e la miseria delle notti d'estate del presente e del passato. L'aria era tirata e ronzante come la pelle d'un tamburo; le pisciate anche appena fatte, che rigavano il marciapiede, erano secche; i mucchi d'immondezza si sfregolavano abbrustoliti e senza più odore. A fare odore erano solo le pietre e i bandoni ancora caldi del sole: magari con attorno distese di stracci bagnati e poi risecchiti dal caldo. Negli orti che ancora restavano qua e là, gonfi di legumi che crescevano soli belli grassi come nel paradiso terrestre, non c'era un goccio di guazza. E nei centri delle borgate, nei bivii, come lì al Tiburtino, la gente s'ammassava, correva, strillava, che pareva d'essere nei bassifondi di Shanghai: pure nei posti più solitari c'era confusione, con file di maschi che andavano in cerca di qualche zoccoletta, fermandosi a far due chiacchiere alle bottegucce dei meccanici ancora aperte, col Rumi di fuori. E passato Tiburtino, ecco Tor dei Schiavi, il Borghetto Prenestino, l'Acqua Bullicante, la Maranella, il Mandrione, Porta Furba, il Quarticciolo, il Quadraro... Altri centinaia di centri come quello lì al Tiburtino: con un mare di gente sotto il semaforo, che mano a mano andava sparpagliandosi nelle strade intorno, rumorose come androni, coi marciapiedi tutti rotti, e lungo ruderi colossali di mura con sotto file di tuguri. E bande di giovanotti che facevano a fugge coi loro motori, Lambrette, Ducati o Mondial, mezzi ubbriachi, con le tute unte aperte sul petto nero, oppure acchittati che parevano usciti da una vetrina di Piazza Vittorio. Tutto un gran accerchiamento intorno a Roma, tra Roma e le campagne intorno intorno, con centinaia di migliaia di vite umane che brulicavano tra i loro lotti, le loro casette di sfrattati o i loro grattacieli. E tutta quella vita, non c'era solo nelle borgate della periferia, ma pure dentro Roma, nel centro della città, magari sotto il Cupolone: sì, proprio sotto il Cupolone, che bastava mettere il naso fuori dal colonnato di Piazza San Pietro, verso Porta Cavalleggeri, e èccheli llì, a gridare, a prender d'aceto, a sfottere, in bande e in ghenghe intorno ai cinemetti, alle pizzerie, sparpagliati poco più in là, in via del Gelsomino, in via della Cava, sugli spiazzi di terra battuta delimitata dai mucchi di rifiuti dove i ragazzini di giorno giocano a palla, in coppie tra le fratte coperte di pezzi di giornale abbandonati tra via delle Fornaci e il Gianicolo... E sotto, passato il traforo gocciolante, ecco tutto uguale, a Piazza della Rovere, dove file di turisti passano a testa alta, tenendosi a braccetto, coi calzoni alla zuava e le scarpe pesanti, cantando canzoni alpine in coro, mentre i giovinastri addossati alla spalletta del Tevere, presso una latrina intasata, coi calzoni a tubbo e gli scarpini a punta, dicendogli dietro con un'espressione annoiata e sarcastica delle parole che se le capissero li farebbero morire di un colpo. E giù per i lungoteveri per dove passano scassati i rari tram sotto le gallerie dei platani, lungo selciati sconnessi, e le lambrette che se la sbroccolano in curva con sopra un giovanotto o due in cerca di rogna; verso Castel Sant'Angelo con ai piedi, sul pelo del fiume, il Ciriola tutto illuminato; verso Piazza del Popolo elegante come un gran teatro, il Pincio, e Villa Borghese, col ronzio dei violini e le sordine alle mignotte, o ai frosci che passano in frotta cantando con le palpebre abbassate e le bocche cascanti "Sentimental", e sbirciando con la coda dell'occhio per vedere se per caso non stesse arrivando il carrettone. Oppure, dalla parte opposta, verso Ponte Sisto, dove, sotto il Funtanone sporco e tutto luccicante, due squadre di giovincelli trasteverini stanno facendo una partita al pallone, urlando di brutto, e correndo come un branco di pecore tra le ruote delle millenove dei ganzi che vanno con la zoccoletta di Cinecittà a cenare all'Antica Pesa: mentre da tutti i vicoletti di Trastevere, lì dietro, giunge il brusio delle mascelle maschili e femminili che masticano la pizza o il crostino, all'aperto, in Piazza Sant'Egidio o al Mattonato, coi ragazzini che fanno la lagna o intorno i pischelli che litigano correndo sui selciati, leggeri come le carte sporche che il venticello trascina qua e là.

lunedì 24 maggio 2010

"Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini" (Giovanni Falcone, Palermo 18 maggio 1939 - 23 maggio 1992).

lunedì 22 marzo 2010

"Non ti accorgi mai di quanto tieni ad una persona o a qualcosa, fino a quando non ti assale la paura di perderle..." (Vas One Man Band)

martedì 2 febbraio 2010

"... bisognerebbe concedere all'Uomo altri due diritti: il diritto di contraddirsi e il diritto di uscire da una stanza quando la situazione si fa insostenibile...". (tratta da un film della Nouvelle Vogue francese di cui vidi uno spezzone su Rai3 a tarda notte, tanti anni fa, ai bei tempi in cui Ghezzi e Vieri Razzini regalavano notti insonni)